Tra conferme di cristallo e prime volte, la stagione dello sci alpino raccontata da Davide Gros

Pubblicato il 21 Mar 2020

Quest’anno l’inverno è finito con qualche settimana d’anticipo. Ora che tutti siamo obbligati a stare in casa per aiutare il nostro Paese a uscire al più presto da questa pandemia che sta colpendo tutto il mondo, ne approfittiamo per farvi rivivere un po’ di emozioni che ci hanno regalato i nostri ragazzi sulla neve. A cominciare dallo sci alpino, in cui spicca la Coppa del Mondo vinta da Giacomo Bertagnolli e Andrea Ravelli nella categoria Visually Impaired.

Per Giacomo non è la prima volta, visto che aveva già messo le mani sul trofeo nel 2016 guidato da Fabrizio. Quattro anni dopo, con 4 medaglie paralimpiche e 8 mondiali già al collo, il ventunenne di Cavalese si è ripetuto grazie all’aiuto del ventottenne lombardo, che non si era mai affacciato al mondo paralimpico in passato. «Abbiamo vinto al primo colpo, come era successo con Fabrizio all’esordio e ottenendo subito grandi risultati – commenta Giacomo -. Sono molto soddisfatto del rapporto umano che si instaurato tra di noi e della grande intesa sulla neve. Una stagione così ci voleva per trovare la giusta intesa da portare avanti nei prossimi inverni per continuare a migliorarmi».

Oltre al trionfo del tandem delle Fiamme Gialle, quest’inverno ha celebrato la prima vittoria in Coppa del Mondo di Renè De Silvestro a Veysonnaz tra i Sitting, i miglioramenti di Davide Bendotti tra gli Standing (5° nello slalom casalingo di Prato Nevoso, miglior risultato in carriera). Senza dimenticare la crescita della giovane non vedente Chiara Mazzel, atleta B1 guidata da Fabrizio Casal, che ha mosso i primi passi in Coppa del Mondo, dopo aver conquistato già il podio in Coppa Europa.

Ecco il commento del responsabile tecnico azzurro, Davide Gros: «La stagione in generale è andata tutto sommato bene. I tre ragazzi che avevano la possibilità di ottenere buoni risultati in Coppa del Mondo, l’hanno fatto. Partirei da Davide Bendotti e dal suo quinto posto di Prato Nevoso che fa ben sperare. Ci siamo focalizzati sullo slalom e ora sa usare le sue energie al massimo, questi sono solo i primi risultati, ma nei prossimi anni crescerà ancora. Sempre tra gli Standing, c’è stato l’esordio di David Unterhofer, che scia con noi ancora da poco e non può far miracoli, però è una presenza molto positiva in squadra. Poi sono contento perché sapevo che era solo questione di tempo per vedere vincere Renè De Silvestro. Ora è tra i primi sette o otto al mondo e in ogni gara può vincere come arrivare ottavo o uscire, deve cominciare a darci dentro anche per rafforzare il tono muscolare perché tra i Sitting non basta la tecnica».

Su Bertagnolli e Ravelli, Gros è convinto che sia solo l’inizio: «Giacomo e Andrea sono andati bene e sono contento del rapporto che hanno costruito, ma credo che Jack debba di nuovo tornare sui suoi livelli sotto l’aspetto tecnico. I risultati sono arrivati, ma si può fare decisamente meglio e non ci accontentiamo. Dobbiamo seguire l’esempio del canadese Marcoux, che in gigante ci è ancora superiore. Jack è un grande atleta, ma deve impegnarsi di più negli allenamenti e non sedersi sugli allori perché abbiamo visto che vivere di rendita non paga».

E tra i Visually Impaired, l’Italia può sfoggiare altre due coppie con grandi prospettive future: «Chiara Mazzel e Fabrizio Casal non sono riusciti a fare tante gare, ma si sono allenati bene, nonostante gli impegni lavorativi di Chiara. Ambientandosi su ciascuna pista possono davvero fare passi da gigante insieme da un giorno all’altro, ma sappiamo che per Chiara sciare totalmente al buio non è facile. Sono speranzoso per la prossima stagione sia per loro sia per Martina Vozza e Ylenia Sabidussi. Emergenza sanitaria permettendo, da quest’estate si aggiungeranno alla nostra squadra in ritiro a Les Deux Alpes. In estate aspetto anche Maddalena Codevilla, che scia nella categoria Standing. Sono molto speranzoso per questo team, che finalmente avrà anche tre ragazze, due Visually Impaired e una Standing, che faranno crescere tutto il gruppo».

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