Scatta il Mondiale di para snowboard a Pyha: oggi la Cerimonia d’apertura, domani le prime medaglie nel banked slalom

L’attesa è finita. I rider sono pronti ed è il momento di fiondarsi giù dal pendio di Pyha, in Finlandia, per andare a prendersi le medaglie iridate. Si è fatto attendere e sarà l’ultimo appuntamento della stagione di para snowboard, ma domani cominciano finalmente le gare del Mondiale, inaugurato ufficialmente oggi pomeriggio dalla Cerimonia d’apertura.
La pattuglia italiana guidata da Igor Confortin è pronta a dar battaglia: al cancelletto di partenza si presenteranno il toscano Jacopo Luchini (Sci Club Paralimpic Fanano), il veneto Manuel Pozzerle (Sportdipiù) e il piemontese Paolo Priolo (Discesaliberi), tutti e tre impegnati nella categoria Upper Limb. Assieme a loro il fisioterapista Paolo Di Pietro, lo skiman Ugo Orsanelli e il mental coach Jacopo Piccardi. A fare il tifo a bordo pista ci sarà anche la Presidente della Fisip Tiziana Nasi.
Nelle ultime due rassegne, l’Italia è salita più volte sul podio. A La Molina 2015 furono tre le gemme azzurre, una per metallo: oro nel cross con Pozzerle, che batté nella finalissima Roberto Cavicchi (argento) e poi, qualche giorno dopo, si mise al collo anche un bronzo nel banked slalom. Due anni dopo (2017), a Big White (Canada), Luchini conquistò un bronzo nel cross. Lo scorso anno, invece, in occasione dei Giochi di PyeongChang, è arrivata la prima medaglia italiana in una Paralimpiade grazie alla fiammata d’argento di Pozzerle.
Domani, mercoledì 27 marzo, il via sarà alle ore 10 italiane (11 locali) con le due run del banked slalom, sabato è prevista la seconda fatica col cross che, come già visto nella tappa di Coppa del Mondo a Big White, sarà con manche a 4 anziché a 2 come in passato. Domenica, infine, ci sarà per la prima volta nella storia la gara a squadre. «Qui è tutto perfetto, tempo da favola e neve stupenda, che ha permesso di preparare la pista nelle migliori condizioni – spiega il responsabile tecnico azzurro, Igor Confortin -. Domani non è previsto bellissimo tempo, ma speriamo che, invece, regga. Il training odierno è andato bene, abbiamo trovato la quadra. Ci sono tanti avversari forti, ma noi siamo pronti!».
Carico a mille Luchini, che vuole tornare sul podio iridato a due anni di distanza e che nel frattempo ha superato le selezioni per diventare maestro di snowboard. «Mi piace arrivare a una gara importante tranquillo, riflessivo come sono, cerco di abbassare il battito cardiaco, prima dello start al cancelletto – dice- non gasato o su di giri come fanno altri».
La paura? «Ci pensa il nostro mental coach, come anche lo skiman, sono figure che ci accompagnano fino a un minuto prima della gara. Ma la paura è qualcosa che fa parte di questo sport, che secondo me è il più bello del mondo, a contatto con le montagne, dentro paesaggi mozzafiato. Si scende anche a 70/80km orari, ne sono consapevole e sfido chiunque ad avere un pizzico di timore. Lo snowboard è classificato tra gli sport estremi, ci sarà una ragione. Ma quella sensazione è sana, ti fa stare attento, dà adrenalina ma pone il giusto limite. Poi ti diverti anche un sacco». Va sulla tavola da neve relativamente da poco Luchini, 28 anni di Prato, che a 20 ha cominciato a planare sulle nevi del Monte Cimone e non ha più smesso. Nascere senza una mano, in questa disciplina, non fa la differenza, l’equilibrio è questione soprattutto di gambe e braccia.